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venerdì 28 dicembre 2007

La lunga agonia della stazione ferroviaria di Teramo



La riorganizzazione di Treni Italia avvenuta qualche tempo fa, ha considerato la tratta Teramo Giulianova come “ramo minore” della rete ferroviaria italiana.

Da tempo si è aperta una discussione su come trasformare la stazione ferroviaria con lo scopo di affrontare le problematiche legate al trasporto su rotaia.

Molti pareri discordi: c’è chi avanza la proposta di farne una metropolitana di superficie prolungando il tracciato oltre il centro della città, chi invece come l’assessore della minoranza Siriano Cordoni, vorrebbe arretrare di soli 50 metri il terminal ferroviario, non urbanizzando la zona e, nello spazio del vecchio scalo merci fare un parcheggio auto e pulman per integrare il trasporto su rotaie con quello su gomma.

Nel video abbiamo raccolto il parere dell’associazione Teramo Nostra per bocca dell’artista Sandro Melarangelo.

Da tempo l’amministrazione Chiodi propone una nuova società, la STU (Società di Trasformazione Urbana), che a fronte delle spese per l’interramento, costruirebbe 30.000 metri cubi nell’area di risulta del vecchio scalo merci, urbanizzando completamente la zona e realizzando forse a caro prezzo per la città, l’integrazione fra l’area di viale Crispi e quella della Gammarana.

Perderemmo l’area di risulta del vecchio scalo merci, sulla quale si costruirebbero circa cento appartamenti e tremila metri quadri tra negozi e un albergo.

Molti gridano alla speculazione edilizia, così come, dicono, sia avvenuto per il mega centro commerciale a San Nicolò e come dovrebbe avvenire per il grande insediamento urbanistico previsto in zona stazione.

Davvero, nei prossimi anni, Teramo sarà preda del cemento?
E le zone verdi che fine faranno?

Nel video abbiamo chiesto cosa pensa di questa proposta l’ex assessore ai trasporti e ambiente della giunta Sperandio, Domenico Bucciarelli.

Gli interessi, giova ricordarlo, sono tanti in vista del varo del Piano Regolatore Generale di Teramo che dovrà raccordarsi con il Piano di Bacino dei Trasporti tanto caro all’assessore regionale ai trasporti, Tommaso Ginoble del Partito Democratico.

E’ stato interessante rilevare anche la posizione del comitato di quartiere della Gammarana per il quale ha risposto il presidente Alfonso Marcozzi, anche perché i maggiori fruitori della zona sono proprio gli abitanti del quartiere.

Molti poi, dimenticano che c’è anche la necessità di tutelare l’edificio della vecchia stazione ottocentesca, patrimonio storico indiscutibile della città e l’area intorno alla vecchia stazione che potrebbe diventare una straordinaria zona verde e di servizi per la comunità.

Ma in conclusione l’utenza, al di là delle scelte che verranno fatte è soddisfatta dei servizi offerti da Treni Italia.
La stazione è ramo secco o risorsa da valorizzare?

Abbiamo chiesto cosa pensano i consumatori.

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