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lunedì 5 settembre 2011

Sciopero Generale e manifestazione regionale a Teramo


Per domani 6 settembre la CGIL ha indetto uno sciopero generale di tutte le categorie di otto ore per contestare la manovra finanziaria del governo.
A Teramo si svolgerà una manifestazione regionale.
Questi gli orari della manifestazione:
ore 09:30 : concentramento a Largo Madonna delle Grazie
ore 10:00 : corteo per le vie del centro
ore 12:00 : comizio in Piazza Martiri della Libertà con intervento di Emilio Miceli, segretario generale nazzionale SLC - CGIL

La PacotVideo è stata incaricata di effettuare le videoriprese della manifestazione.
Il filmato sarà prossimamente pubblicato su diversi blog e canali di video-sharing gestiti da Vincenzo Cicconi della PacotVideo e su alcuni social network.

Riceviamo dalla CGIL la seguente comunicazione che con piacere pubblichiamo per darne la giusta divulgazione.

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Adesso basta! Non ne possiamo più!
CONTRO
una manovra non solo iniqua ma anche sbagliata perché attacca diritti essenziali per i cittadini, indebolisce le già malata sanità, non sostiene lo sviluppo, protrae incertezze e confusione nell’età del pensionamento, rimette in discussione l’articolo 18, consentendo, nei fatti, il licenziamento di chi si vuole e come e quando si vuole, senza giusta causa, colpisce il reddito delle famiglie, già ridotto all’osso, nega, ancora una volta, un futuro ai giovani, li rende più precari, non determina occupazione, anzi è causa di nuova disoccupazione.
A tutto ciò, adesso aggiungono cancellazioni di diritti e, per non farsi mancare nulla, cancellazione  anche delle festività del 25 Aprile, del 1° Maggio e del 2 Giugno: una vergogna!
Più tasse, meno diritti, più confusione ed incertezza:
ecco la manovra del Governo. Noi diciamo:
tagli ai ricchi,  più risorse per lavoratori e pensionati, stop al precariato.
La manovra colpisce duramente sempre i soliti, salva le grandi ricchezze, rinvia i tagli ai privilegi, ai costi della politica, va a prendere i soldi su chi le tasse le paga già, sulla povera gente. Sempre lì, sempre bastonate sui denti agli stessi: lavoratori, giovani, pensionati, famiglie.
Adesso basta! Non se ne può più! LA MANOVRA VA CAMBIATA.
Questa volta paghi chi non ha mai pagato


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