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domenica 3 giugno 2012

Biciclettando sul litorale

Pellegrini, ciclisti, filosofi della lentezza, passisti, scalatori, onore a tutti quelli che guardano il mondo da un altro punto di vista, rallentando i ritmi per soffermarsi, osservare, respirare l’aria. Il motto è: "non si va mai abbastanza piano".

Non sono un ciclista abituale, è la frase che mi ripeto, mentre pedalo insieme a una decina di amici del Coordinamento Ciclabili Teramane.
Non potevo disertare però la proposta di trascorrere una giornata in bici sul tracciato del grande Corridoio Verde Adriatico da Ravenna a Santa Maria di Leuca che, nell’Abruzzo Teramano ha uno dei suoi tratti più belli.

Basta osservarmi per rendersi conto: una bici che quasi tutti i ciclisti snobberebbero, uno zaino legato al portapacchi al posto di graziose sacche, abbigliamento adatto più ad una passeggiata che a una pedalata e i chili di troppo che confermano la mia scarsa frequentazione delle due ruote.

Vi assicuro che lo faccio per voi, carissimi lettori!

L’appuntamento di buon’ora, è davanti al monumentale Torrione di Martinsicuro, all’interno del quale c’è l'Antiquarium di Castrum Truentinum, che conserva ed espone i reperti archeologici raccolti nel corso di diverse campagne di scavo, realizzate nel territorio comunale.

Sul nuovo ponte stradale della SS 16 sul Tronto c’è una fascia ciclabile che attende di essere connessa con il lungomare di Martinsicuro e Porto d’Ascoli.

Nel lato teramano c’è la promessa, da parte della Provincia, di realizzare un percorso sopra l’argine che congiunga il ponte alla passeggiata al mare.
Appena si riuscirà a collegare - superando il Tronto - la ciclabile abruzzese con quella marchigiana, si avranno immediatamente 40 km pedalabili che ci darà il primato della ciclabile costiera più lunga del Mediterraneo!

Percorriamo il lungomare di Martinsicuro e Villa Rosa, lasciandoci sorprendere dai colori forti della natura.

Facciamo sosta nell’Oasi di Protezione "Foce del Torrente Vibrata".

Riprendiamo a pedalare lungo la frequentatissima ciclabile di Alba Adriatica e Tortoreto lido.

È stata la prima pista della costa, realizzata più di 40 anni fa.
Ampia, ombreggiata e separata dal percorso pedonale, è un esempio per tutti i comuni della costa.
Superato il ponte ciclopedonale sul Salinello, in breve raggiungiamo Giulianova, attraversando l’interno del suggestivo porto.
Avendo tempo, il turista attento potrebbe fare una sosta salendo al paese per scoprire il bel santuario mariano dello Splendore e godere del fantastico panorama del belvedere.

Attraversiamo il ponte di legno ciclopedonale sul Tordino, il più lungo d’Europa.
La comitiva è allegra.

Ho una sensazione nuova: quella di andare piano.

Pedalare su di un tracciato senza salite è meno faticoso del previsto, sento le ruote della vecchia mountain bike urbanizzata, scorrere felici.

Raggiungiamo Cologna spiaggia, costeggiando la ferrovia lato mare.
Decidiamo, con le nostre bici a gomme larghe, di attraversare, un po’ a piedi e un po’ a pedali sul bagnasciuga, la Riserva del Borsacchio per evitare la pericolosa statale, in attesa della pista ciclabile che colleghi Cologna con Roseto, indispensabile.
In città ci regaliamo un fantastico gelato.

Pochi minuti di sosta e poi, via di nuovo sul lungomare fino alla foce del Vomano attraverso il piccolo porticciolo di Roseto che attende piena valorizzazione.

Quindi attraversiamo il ponte della statale dove auspichiamo si ricavi una fascia ciclopedonale protetta lato mare e iniziamo la ciclabile di Scerne.

Una breve visita al Villaggio Hapimag è d’obbligo.
È un luogo ben curato e bello da vedere.
Una piccola Svizzera in Abruzzo.
Sempre su ciclabile, attraversiamo una selvaggia e suggestiva campagna che arriva a lambire la spiaggia. Mare e campagna si fondono.
Ecco Pineto.

Una sosta sotto i pini d’Aleppo, visto che a quest’ora comincia a far caldo.

C’è una voglia pazza di un fumante piatto di spaghetti con le vongole.
Meglio riprendere a pedalare su terra battuta per raggiungere in pochi minuti l’Area Marina protetta Torre di Cerrano.

Approfittiamo per visitare il suggestivo manufatto salendo anche sul terrazzo di copertura.

Il panorama è meraviglioso.
Silvi Alta alle spalle, la costa pinetese verso nord, la costa di Silvi a sud; lo sguardo prosegue verso gli hotel di Montesilvano.
Una Croazia d’Abruzzo è questo tratto di mare e il colpo d’occhio ne gode.
A Silvi Marina, qualche problema!
Purtroppo ancora è tutto da fare in termini di ciclabilità.
C’è da superare due ponti sulla statale, a distanza di circa 1 km l’un l’altro, sul Piomba e sul Saline.

Sui nuovi ponti stradali progettati a valle della ferrovia sarà ricavata una fascia ciclopedonale che consentirà di scavalcare i due fiumi anzidetti evitando la statale.

Raggiungiamo Montesilvano.

Qui riprende la ciclabile, un tutt’uno con Pescara dove è possibile attraversare il bellissimo Ponte del Mare.

Dal porticciolo turistico di Pescara sud, si potrebbe arrivare, pedalando per mezz’ora, a Francavilla al Mare.
Da qui si spera che presto venga riconvertito il vecchio tracciato ferroviario sul mare dei Trabocchi per arrivare a Vasto!




Articolo redatto da Sergio Scacchia, autore tra l'altro di tre libri:
"Silenzi di Pietra" e "Il mio Ararat" e "Abruzzo nel cuore".

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