Cerca nel blog o nel web o nei siti della PacotVideo

Visualizzazione post con etichetta Documentari e Reportage. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Documentari e Reportage. Mostra tutti i post

domenica 14 luglio 2013

La pietra, regina del borgo di Frattoli

“Agli occhi dell’uomo tutte le sue vie sono rette, ma chi pesa i cuori è solo il Signore”. (Proverbi 21,2).


Intorno a Crognaleto, con la sua frazione principale, Nerito, insiste una miriade di minuscoli paesi, anche se i boschi stanno mangiando i rustici abbandonati e i sentieri antichi, inghiottendo parte dei segni della vita degli uomini.

Fra questi borghi c’è Frattoli a 1115 metri sul livello del mare, che conserva, oggi, più di una chiesa antica con stupendi altari lignei e con mura, dove sono ancora visibili delle belle iscrizioni del 1400, 1500, impresse anche su stipiti e portali.

Trovo stupenda San Giovanni Battista in stile gotico con il suo inaspettato portico seicentesco delle “logge”.
Il paese dipendeva da Amatrice, poi nel XVII secolo, entrò a far parte del Ducato di Atri della potente famiglia degli Acquaviva che, da queste parti trascorrevano giorni di vacanza.

Il borgo, dal quale si gode il panorama forse più bello del comprensorio, è stato a lungo un centro artigianale conosciuto nell’intaglio del legno e nella lavorazione della pietra.

Fu proprio a Frattoli che abili artigiani realizzarono la splendida statua della Madonna delle Grazie, venerata nel santuario francescano di Teramo, dove approdò alla fine di un grande pellegrinaggio attraverso Piano Roseto, Macchia Vomano e giù verso Montorio.

La Vergine, vestita di drappi pregiati come si conviene ad una regina, pare che, in groppa ad un mulo, se la vide brutta alle porte del capoluogo. La bestia affaticata, inciampò e rotolò pesantemente sul greto del fiume Tordino, proprio sotto la strada.
Urla disperate dei fedeli che credevano di trovare la statua in mille pezzi.

Ma la Madonna delle Grazie rimase illesa e si gridò al miracolo.

L’opera, che di certo conoscete bene, è fantastica!
La bellezza del volto espressivo, il capo reclinato verso il Bambino, le mani affusolate, danno l’idea della bravura degli artigiani montanari.

Ancora oggi Serafino Zilli, l’ultimo di una famiglia di scalpellini d’epoca, fa risuonare le vecchie contrade del battito del suo martello.
Gran parte delle chiese nella Laga teramana e molte antiche abitazioni sono state abbellite dall’estro e dall’arte di questi uomini dediti all’arenaria, azzurra all’origine, beige corrosa dalle intemperie e dal trascorrere del tempo.

Inventarsi la vita in queste valli profonde non è stata cosa facile sia per l’asprezza dei luoghi, che per gli inverni lunghi.

La storia da queste parti non è altro che il racconto a volte difficile da credersi, dei sacrifici e della tenacia con cui la gente ha vinto le difficoltà di un mondo avaro di risorse.

Il lavoro artigianale dei tanti uomini come gli Zilli, si confonde ad ogni passo con la storia umana e civile dei primi insediamenti, dello sfruttamento dei boschi e dell’arte di lavorare pietra e legno servendosi dell’ingegno dei valligiani.

I fratelli, giunti fin qui da Campotosto, diedero i natali anche a Amedeo che, padre di dodici figli quasi tutti maschi, ripopolò Frattoli di muratori e scalpellini.

Alto e grande di aspetto, sorta di armadio umano, incuteva timore a prima vista, ma era di una bontà infinita.

Ha lasciato varie testimonianze della sua abilità artistica, dalla torretta della chiesa di Padula, ai finestroni di Cesacastina o gli altari a Frattoli.
La pietra, vera regina di questi luoghi si riconosce ancora oggi tra gli scempi delle costruzioni moderne.

Si capisce la squadratura dei blocchi fatta a mano per stipiti di porte e finestre, s’intuisce facilmente che queste mura non temono nessun terremoto. In molti paesi, riattati i rustici e le antiche case, le vecchie comunità si ritrovano nelle brevi stagioni estive.

Cresciuto il benessere economico, è nato un nuovo atteggiamento nei confronti dell’ambiente.

I secolari sentieri tra boschi e costoni impervi, i valichi un tempo importanti vie di comunicazione, i percorsi lungo i torrenti tra spume e cascatelle, sono tornati ad animarsi non più attraversati da boscaioli e pastori, ma da camminatori che vogliono riscoprire la cultura montana.

Sono molti i paesi che meritano attenzione magari visitandoli a piedi : Cervaro con la bella chiesa di S.Andrea, Altovia e Aiello, con il tempio cinquecentesco dei santi Silvestro e Rocco e Tottea, villaggio costruito su di un enorme masso di arenaria dove si trova un Ecomuseo e un Centro di documentazione del Parco.

(Da Il mio Ararat, Cassandra Edizioni) 
Articolo di Sergio Scacchia per "Paesaggio Teramano"

*************************
Riprese di Vincenzo Cicconi della Pacotvideo.
Il video ha una durata di circa 21 minuti ed è stato pubblicato su cinque canali di video sharing gestiti dalla PacotVideo:
(YouTube - DailyMotion di Virgilio - Vimeo - Blip.TV).

E' stato pubblicato su tre blog anch'essi gestiti da Vincenzo Cicconi della Pacotvideo:

- blog della Città di Teramo
- blog della PacotVideo
- blog di Pensieri Teramani

E' stato pubblicato sulle pagine Facebook:
1 - Produzione Video a Teramo (Abruzzo) - PacotVideo.it di Cicconi Vincenzo
2 - Il blog della città di Teramo e della sua Provincia
e sulle pagine di Google Plus
1 - PacotVideo di Cicconi Vincenzo
2 - La Città di Teramo e la sua Provincia

Infine la pubblicazione del video è stato comunicato attraverso Twitter
1 - PacotVideo di Cicconi Vincenzo
2 - Città di Teramo

*************************

sabato 4 febbraio 2012

Amarcord di una nevicata eccezionale a Teramo (1996_12_27)



In questi giorni gran parte dell'Italia, soprattutto la regione Abruzzo, è colpita da bufere di neve.

Anche nel comune di Teramo e nella sua Provincia la neve ha causato notevoli disagi con scuole chiuse, collegamenti ferroviari e autostradali paralizzati, paesi completamente isolati e senza luce.

Nel notevole archivio della PacotVideo abbiamo trovato un filmato girato a Teramo il 27 dicembre 1996 durante una eccezionale nevicata.
Il video è stato rielaborato e l'abbiamo affidato al web affinchè di quei giorni resti il ricordo di quella incredibile nevicata

Dal video sono state estrapolate N°66 Foto che si possono visionare nella pagina "La Città di Teramo e la sua Provincia"

*************************

Il video, della durata di 9 minuti circa, è stato realizzato da Vincenzo Cicconi della Pacotvideo.
E' stato pubblicato su cinque canali di video sharing:
- (YouTube - DailyMotion di Virgilio - Vimeo - Blip.TV - Kewego) gestiti dalla PacotVideo.
Nelle pagine di due social network:
- Pacot Video di Cicconi Vincenzo su Google Plus
- Produzione Video a Teramo (Abruzzo) - PacotVideo.it su Facebook
E' inoltre pubblicato nelle pagine di tre blog anch'essi gestiti da Vincenzo Cicconi della Pacotvideo:
- blog della Città di Teramo
- blog della PacotVideo
- blog di Pensieri Teramani

*************************

domenica 22 gennaio 2012

Arquata del Tronto (AP), un paese tra due parchi




Giuseppe Garibaldi, di cui proprio in questi giorni la Rai ha celebrato la figura insieme all’amata Anita con una fiction, passò per Arquata del Tronto nel 1849.

Rimase così entusiasta dell’accoglienza riservatagli dalle popolazioni di montagna che, nelle sue memorie, volle dedicare un’intera pagina a questo stupendo luogo dell’ascolano.

L’eroe dei Due Mondi transitò faticosamente per le scoscese cime della Sibilla e del Vettore, per osservare la strategica valle del Tronto, frontiera napoletana e raggiungere Roma.

Basterebbe questo per decretare la valenza storica di un luogo dell’anima immerso tra i due parchi nazionali, Gran Sasso - Monti della Laga e Sibillini.

Eppure in questo borgo appenninico, antica stazione romana sulla Consolare Salaria, c’è tant’altro da scoprire.

La presenza dei Longobardi che da queste parti hanno lasciato tracce indelebili e necropoli ovunque; il passaggio di Carlo Magno che, nell’800 vi transitò per raggiungere la capitale ed essere incoronato; la regina Giovanna D’Angiò, napoletana, innamorata della stupenda rocca che sovrasta l’abitato.

La sovrana sarebbe rimasta fino alla sua morte, alimentando la leggenda che ancora oggi il suo fantasma si aggiri nel maniero in ogni notte priva di luna.

Il castello, antica roccaforte strategica dalle torri merlate, costituisce il simbolo della cittadina, una delle tante peculiarità del luogo e domina con la sua imponenza tutta la valle.

Racconti di mercanti passati lungo queste vie per approvvigionarsi del sale prodotto nelle saline truentine, storie tenebrose al limite della realtà, ai tempi della Santa Inquisizione quando furono processati e condannati a morte più di un religioso e giù fino alle memorie dei carbonai e dei pastori che hanno popolato i sentieri e le foreste dintorno.

E a proposito di santità pochi sanno che, a qualche chilometro, è conservata incredibilmente una copia della Sindone, fedele riproduzione del sacro lino con l’identica immagine dell’uomo flagellato e crocefisso ingiustamente.

È un territorio tutt’intorno spettacolare, che dai 600 metri trascina il visitatore sbalordito fino ai 2400 sopra il livello del mare.

Un luogo memore di antichi splendori, così bello da colpire la fantasia di registi e scrittori, non ultimo il grande Pietro Germi che volle ambientare qui le riprese del suo capolavoro “Serafino” con Celentano protagonista.

Visitare Arquata del Tronto, le sue pietre impastate di vita, i suoi boschi secolari, è come sfogliare un volume di storia e di geografia: un condensato di passato e natura che affascina e fa innamorare.

===========================
Il video, della durata di 3m 27s è stato realizzato il 22 marzo 2006 da Vincenzo Cicconi (www.PacotVideo.it).

L'articolo è stato redatto da Sergio Scacchia, autore tra l'altro di tre libri:
"Silenzi di Pietra" e "Il mio Ararat" e "Abruzzo nel cuore".

L'articolo è stato pubblicato su 2 blog
(blog della Città di Teramo - blog di Pensieri Teramani)
in 2 pagine Facebook
(Il blog della città di Teramo e della sua Provincia - Il mio Ararat)
e nella pagina di Google Plus
(La Città di Teramo e la sua Provincia.)
===========================

venerdì 7 ottobre 2011

Documentario su Teramo nel 2011



La città di Teramo anticamente era denominata "Interamnia Urbs", città tra due fiumi, per la sua posizione appunto tra due fiumi, Tordino e Vezzola.

Dopo un naturale inizio con una ripresa panoramica di Teramo e di alcune riprese dall'elicottero il video prosegue con delle immagini dell'uscita della superstrada inagurata nel 2011

Dalla piazzola della superstrada inizia un percorso che mette in evidenza i luoghi più interessanti della città.

Porta Reale con la recente statua di Garibaldi e il monumento ai "Caduti della Resistenza".
Il santuario dedicato alla Madonna delle Grazie, costruito nel 1153.
I Portici Savini e la Chiesa di Sant'Antonio.
I resti del teatro romano che gli studiosi datano la sua costruzione nel II secolo d.C.

L'antica chiesa di Sant'Anna dei Pompetti o dè Pompetti e l'adiacente via Antica Cattedrale, luogo dove la Domus romana e il Mosaico del Leone (chiusi al pubblico), rinvenuto nel 1891 durante i lavori di costruzione di Palazzo Savini in Corso Cerullie databile intorno al I secolo a.C.

In Via Antica Cattedrale è ubicata la sede della PacotVideo.

Si prosegue con il Municipio e l'adiacente cattedrale di Santa Maria Assunta e San Berardo, patrono della città.
Il Duomo è certamente la più pregevole opera artistica della città.
Il Museo Archeologico "Francesco Savini".

Il Corso San Giorgio con alcune suggestive riprese effettuate dall'alto.

Si prosegue con altre immagini aeree e successivamente con immagini dei Tigli, recentemente abbelliti con il posizionamente di statue raffiguranti dei teramani che hanno dato lustro alla città Teramo.

Piazza Garibaldi che è stata appena ristrutturata con la realizzazione dell'Ipogeo ... dalle immagini ci si può fare una idea di come era nel passato e come è oggi ... e il mio giudizio è che, esteticamente, non sempre il nuovo è meglio del passato.

Esterno del Castello della Monica.
Il documentario della PacotVideo (realizzato il 6 ottobre 2011) si conclude con immagini notturne della città.
Per la colonna sonora sono stati utilizzati motivi musicali folkloristici teramani e abruzzesi.


*************************

Il video, della durata di 9 minuti circa, è stato pubblicato integralmente nella pagina Facebook della PacotVideo e su 3 canali di video sharing:
(You Tube - DialyMotion - Vimeo - Blip.TV - Kewego) gestiti dalla PacotVideo.

N°94 immagini estrapolate dal video sono visionabile nella pagina Facebook del "blog della città di Teramo"

Video e foto sono stati inoltre pubblicato su tre blog anch'essi gestiti da Vincenzo Cicconi della Pacotvideo:

- blog della Città di Teramo
- blog della PacotVideo
- blog di Pensieri Teramani

lunedì 25 aprile 2011

Reportage Fotografico sulla Resistenza Teramana

In questo reportage fotografico viene raccontata la Liberazione della città e della Provincia di Teramo dall'oppressione nazista e fascista.



La Resistenza Teramana fu opera dei partigiani che avevano combattuto la battaglia di Bosco Martese.

Dopo la battaglia di Bosco Martese (25-09-1943), la lotta partigiana nel teramano proseguì fino al 13 giugno 1944, giorno della liberazione di Teramo.

Grazie alle pagine eroiche che la città e la Provincia di Teramo ha saputo scrivere durante la seconda guerra mondiale si è meritata la medaglia d'oro per Meriti Civili conferita dal Presidente della Repubblica Ciampi.

Video realizzato da Vincenzo Cicconi della PacotVideo, gestore di questo blog e del gruppo Facebook "Resistenza Teramana".

Colonna sonora realizzata con Bella Ciao e Fischia il Vento interpretate dal gruppo musicale Modena City Ramblers

Ringrazio Giancarlo Falconi per la citazione di Resistenza Teramana" nel suo blog "I due Punti"

mercoledì 22 aprile 2009

Lago di Campotosto (L'Aquila)


Il lago di Campotosto e il cielo sembrano confondersi in un unico grigio.
I tuberi di questo che un tempo era il Piano di Mascioni, fatto non di acqua ma dinfiniti campi orizzontali a perdita docchio e di bestiame al pascolo brado, sono una delle specialità italiane con cui produrre gnocchi da re.
Qui si estraeva circa 60 mila tonnellate di torba lanno per alimentare caldaie a vapore e locomotive.

Oggi con lo sbarramento del Rio Fucino e grazie ai suoi 14 chilometri quadrati, il bacino fornisce energia elettrica non solo allAbruzzo, ma anche al Lazio fin dentro Roma capitale.

Campotosto continua a vivere la sua vita, apparentemente senza curarsi di un invaso artificiale, il più grande dEuropa, con i suoi milioni di metri cubi di acqua messi sotto pressione da uno stillicidio di eventi tellurici che pongono in serio pericolo tutti i paesi intorno, da Poggio Cancelli a Mopolino, fin giù nellamatriciano.

Neanche i comuni teramani che insistono lungo la vallata, fino a Montorio, porta del Parco, possono dormire sonni tranquilli con questo terremoto che si fa sentire, eccome.
I sindaci hanno avuto, comunque, le massime garanzie sulla tenuta della diga.

Il sisma ha inferto un colpo di maglio nel cuore di questo posto come in altri nella nostra provincia, a Castelli, a Valle Castellana, a Pietracamela.
Tutti luoghi che nellimmaginario di noi teramani rappresentano il Paradiso delle vacanze.

La Protezione Civile, unitamente allEnel, alla Direzione Generale delle Dighe Italiane e Infrastrutture Idriche, si affanna a tranquillizzare.
Secondo loro la diga è a prova di terremoto fino al massimo dei gradi Richter e il livello delle acque è stato abbassato di molto.

martedì 29 gennaio 2008

Pietracamela e Prati di Tivo (Teramo - Abruzzo)


Pietracamela, nel cuore del Parco del Gran Sasso Monti della Laga, è un tipico paese di montagna immerso tra i boschi, uno tra i comuni più alti della Provincia di Teramo, inserito da anni nella speciale classifica dei 100 borghi più belli d'Italia.
Pietracamela prende nome probabilmente dalla caratteristica roccia a forma di cammello che incombe sull'abitato.

Il borgo antico è un dedalo di case in pietra, viuzze, scalinate, saliscendi. Notevole la chiesa parrocchiale dedicata a San Leucio, patrono del paese. All'interno del luogo sacro, oltre a diverse statue e a quella del santo, sono presenti importanti altari decorati e un pregevole organo antico.

Sopra il paese di Pietracamela si estende una bella faggieta con una frequentatissima palestra di roccia, scuola dello storico gruppo degli Aquilotti d el Gran Sasso e un'area faunistica dove si trovano esemplari dello splendido camoscio d'Abruzzo.

Da non perdere il Museo dell'Alpinismo nel cuore dell'abitato, all'interno del Punto Informativo del Parco.
Da non perdere le inquietanti pitture rupestri nelle Grotte di Segaturo al di sopra dell'abitato eseguite negli anni '60 dal pittore Guido Montauti e da altri artisti del suo cenacolo.

A pochi chilometri di distanza, ai piedi del Gran Sasso, la bellissima località dei Prati di Tivo base di partenza per ascenzioni estive ed invernali sul Corno Grande, Corno Piccolo e il famoso ghiacciaio del Calderone. Prati di Tivo e una località sciistica tra le più note e importanti dell'Appenino Centrale.

Il video è stato realizzato da Vincenzo Cicconi (PacotVideo.it) in collaborazione con Sergio Scacchia)
*************************

Il video, della durata di 9 minuti circa, è stato pubblicato integralmente su quattro canali di video sharing:
(YouTube - DailyMotion di Virgilio - Vimeo - Blip.TV - Kewego) gestiti dalla PacotVideo.

E' inoltre pubblicato su tre blog anch'essi gestiti da Vincenzo Cicconi della Pacotvideo:

- blog della Città di Teramo
- blog della PacotVideo
- blog di Pensieri Teramani

lunedì 22 ottobre 2007

Ad Atri gli autori della fotografia cinematografica



Con la consegna dell'esposimetro d'oro agli Autori della Fotografia Beppe Lanci, Stefano Falivene, e, per la memoria, a Mario Bava, si conclude l’undicesima edizione del premio internazionale della fotografia cinematografica intitolato a “Gianni Di Venanzo.”

Il giorno dopo gli ospiti del premio partono per visitare una tra le più belle città della provincia di Teramo: Atri!

ECCO I CALANCHI

Lungo il viaggio, volgendo lo sguardo verso sud ovest laddove il sole segue il suo cammino discendente, siamo attratti da un paesaggio particolare caratterizzato dalla presenza di una fitta rete di profondi ed ampi burroni, canaloni con ripidi versanti spogli, creste aguzze: sono i calanchi, meglio conosciuti come le “bolge” di Atri.
Un paesaggio quasi da inferno dantesco iniziato con un processo di compressioni e movimenti dei monti dell’Appennino verso il mare, circa 5 milioni di anni fa con formazioni di fosse e successimi riempimenti che hanno portato ad una emersione della fascia costiera con un sollevamento che la innalzano fino ad oltre 450 metri.

L’azione erosiva delle acque, su questo terreno con le sue fessure dovute dai lunghi periodi di siccità, ha iniziato a modellare gli originari rilievi collinari, dando luogo, nel tempo, alle attuali spettacolari forme del paesaggio: la pioggia ha scavato dei rivoli che sono diventati sempre più profondi grazie anche a una scarsa presenza vegetativa.
Comunque anche se i calanchi non brillano per la vegetazione si può notare che la lotta della vegetazione per allignare su questi terreni, è molto energica.

LA ROCCA DI CAPO D'ATRI

Alle porte di Atri entriamo dalla parte ovest della città dove ci accoglie l’antica rocca del XV sec., ricostruita su di una fortezza precedentemente eretta da Luigi di Savoia, Viceré degli Abruzzi nel 1390.
Attraverso il belvedere dove sono esposte sculture di numerosi artisti del ‘900 entriamo nel nucleo antico della città.

LA CHIESA DI SAN NICOLA

Lasciamo il suggestivo panorama che corre fino al mare adriatico ed ecco la chiesa di S. Nicola, costruita in laterizio nel 1256, sui resti di una chiesa benedettina.

L’interno è in stile gotico! Custodisce fra l’altro, alcuni affreschi quattrocenteschi tra cui : la Madonna con Bambino, fra S. Rocco e S. Sebastiano, della scuola di Andrea De Litio. La chiesa è suddivisa in tre navate ad arcate ogivali,

IL PALAZZO DUCALE

Raggiungiamo il Palazzo Ducale. Davanti agli occhi l’imponente torre civica.
Fortezza militare costruita nella prima metà del sec. XIV dal duca Antonio Acquaviva, oggi il Palazzo è sede del comune di Atri
Il cortile custodisce il busto bronzeo del beato Rodolfo Acquaviva, opera dello scultore Ugo Assogna.

ll Sindaco di Atri Paolo Basilico (ex sindaco n.d.r.) ci accoglie nella sala del Beato Rodolfo Acquaviva che presenta immagini d’ispirazione pittorica orientale realizzate a tempera nel XIX secolo.
Entriamo nella “Sala delle udienze degli Acquaviva”, dipinta dal Maestro Francesco De Felici nel 1883.
Il soggetto centrale del dipinto probabilmente rappresenta la disfida di Barletta, nella quale, la presenza dei francesi da una parte e degli italiani dall’altra, stanno quasi a voler ricordare le lunghe incomprensioni tra la città di Atri e i duchi d’Acquaviva.

LA CHIESA DI SAN FRANCESCO

Ecco la Chiesa di S. Francesco e la sua scenografica scalinata con balaustra in pietra, opera del maestro Fontana da Penne
Forse fu lo stesso Santo di Assisi, durante uno dei suoi viaggi in Abruzzo, ad iniziarne la costruzione.
Dopo il terremoto del 1715, la chiesa fu ricostruita in stile barocco
L’interno a croce latina, ha otto cappelle laterali, con pregevoli opere in stucco, oltre all’altare principale e a due altari collocati ai limiti del presbiterio dedicati a “S. Francesco d’Assisi e a “S. Antonio da Padova”.

LU MAMMOCCE
Nel vicolo adiacente la chiesa, c’è il monumento funebre di Giacomo Di Lisio dottore e filosofo del 14 secolo scomparso il 1415.
"La statua che stiamo osservando si chiama "lu mammocce" usata dai nostri genitori per intimorirci e crearci quindi un senso di disagio.
Quando noi da bambini volevamo trasgredire passavamo di corsa, soprattutto al buio, quasi per verificare la nostra forza
(Luciano Lupoletti, artista atriano)

LA CHIESA DI SAN LIBERATORE

Bella chiesa del 1445, oggi è il sacrario degli atriani caduti in guerra.
Nel 1935, la chiesa fu decorata da Ettore Gattucci e diretta dal prof. Alfredo Ferzetti che realizzò le vetrate artistiche, tra cui quella policroma raffigurante “Cristo sulla croce”.

LA CHIESA DI SANT'AGOSTINO

Costruita nel 1200 è stata successivamente riedificata nel XV sec.
La facciata, a coronamento orizzontale, presenta un portale tra i più eleganti del quattrocento abruzzese, eseguito da Matteo da Napoli.
Sui due capitelli ai lati del portale troviamo rappresentati: S. Caterina d’Alessandria, Santo Monaco con sopra S. Agostino e l’Eterno Padre Benedicente.
L’interno, ad una sola navata, presenta una copertura a capriata e conserva un importate affresco raffigurante la Madonna delle Grazie di Andrea De Litio.
Da Alcuni anni la chiesa, oltre ad essere luogo di culto, viene utilizzato anche come auditorium

IL TEATRO COMUNALE

Inaugurato nel 1881, presenta un esterno ripreso dalla scala di Milano e un interno ispirato al S. Carlo di Napoli. Il progetto fu realizzato dall’ing. Francesco Consorti

LA CATTEDRALE DI SANTA MARIA ASSUNTA

Fu costruita in pietra d’Istria nel XIII sec. per opera di Raimondo da Poggio e Rainaldo D’Atri.
Il campanile, opera di Antonio da Lodi, è alto ben 54 metri simile a quello del Duomo di Teramo.
La basilica presenta una facciata di forma rettangolare, con al centro un rosone a motivo floreale sopra il quale , dentro una nicchia, è collocato un gruppo marmoreo che rappresenta una Madonna con Bambino opera della scuola atriana del tredicesimo secolo.

L’interno in stile gotico è a tre navate.
Sulle pareti, troviamo affreschi che vanno dal 1200 al 1400.
Nella parte centrale dell’abside lo splendido ciclo di affreschi, il più importante del rinascimento abruzzese, opera di Andrea De Litio di Lecce dei Marsi.
La volta a crociera, è stata affrescata con le figure degli evangelisti dei quattro dottori della chiesa, disposti come quelli nella Basilica di S. Francesco in Assisi eseguiti da Giotto.

Da non perdere il monumentale Chiostro quadrangolare dei monaci cistercensi realizzato intorno al XIII secolo.

LA CHIESA DI SANTA CHIARA
e l'annesso CONVENTO DELLE CLARISSE

Fu fondata nel XIII sec. da una compagna di S. Chiara L’interno, ad una sola navata, a pianta rettangolare, contiene la cappella maggiore dell’Immacolata in stucco dorato, nella cui parte superiore è situata la statua di S. Chiara, opera del fiorentino Giuseppe Bartoli
Da notare due statue di S. Giovanni Battista e di S. Giovanni Evangelista.
Al centro troviamo l’esposizione del Santissimo Sacramento che, dal 1954, per volere del Vescovo Mons. Amilcare Battistelli, viene adorato ogni giorno.

MUSEO CIVICO ETNOGRAFICO

Nato grazie all’opera di Ettore Cicconi e Massimo Aielli, presenta oltre 2500 pezzi che testimoniano la storia e la cultura del territorio.
Paramenti sacri e un altare privato, della famiglia Ricciconti. con al centro un crocifisso ligneo del 1700.
Nella sezione dedicata alla sartoria troviamo vestiti d’epoca dal 1700 alla prima metà del 1900 dove fanno bella mostra:
- un abito da sera, della seconda metà dell’ottocento della Signora De Albentiis,
- un Abito in seta ricamato in fili d’oro per la Madonna del Rosario.
- un abito in fili d’ oro della seconda metà dell’ottocento, della Baronessa Castellani di Atri.

Non mancano sezioni dedicate ai mestieri scomparsi e agli arredi di un tempo.
Alcune vetrine sono dedicate all’attività dei minatori atriani, con attrezzi ed elementi vestiari, in quanto la città fu canale di emigrazione nel dopoguerra, particolarmente nelle miniere del Belgio.
E poi strumenti antichi per la musica bandistica, giacché Atri è stata tra le prime città in Abruzzo ad avere un complesso bandistico già dal 1806.

Nella sezione dedicata all’immagine, tra antiche macchine fotografiche, proiettori per lastre e lanterne magiche, c’è un cimelio con cui vogliamo chiudere questa breve quanto incompleta visita alla città di Atri: un proiettore cinematografico della fine degli anni 20, lo strumento che permette ad un opera cinematografica di viaggiare ovunque e far conoscere, oltre ad attori e registi, il magnifico lavoro degli autori della fotografia, di queste figure spesso nascoste che sono i grandi maestri della luce.

sabato 18 agosto 2007

Fossacesia (CH): Abbazia San Giovanni in Venere


Su una collina affacciata sul mare di Fossacesia, si trova un capolavoro dell'architettura sacra medievale: l'abbazia di San Giovanni in Venere.

L'abbazia di San Giovanni in Venere è posto su di un balcone del promontorio dedicato alla dea della bellezza, a picco su Fossacesia.

L'abbazia venne costruita tra il VI e l'VIII secolo su un più antico tempio pagano dedicato a Venere Conciliatrice.

Attorno al 1015 la chiesa venne ampliata e fu costruito il monastero.
Poi una seconda fase edilizia, ultimata nel 1120, portò la chiesa all'attuale struttura derivata imitando quella di Montecassino.
Una terza fase, promossa dall'abate Oderisio II, portò alla sopraelevazione del presbiterio, e alla copertura delle navate con le volte.

Ma l'ultimazione della chiesa arriverà con l'abate Guglielmo II nel 1344.
L'interno attuale è a tre navate separate da due file di cinque pilastri con la sezione a forma di croce, su cui poggiano gli archi.

Attraverso un arco si accede al presbiterio rialzato, coperto con volte a crociera.
Al di sotto si trova l'ampia e suggestiva cripta, a pianta rettangolare con tre absidi.

Le colonne, che formano cinque navate di differente ampiezza, sono tutti elementi architettonici provenienti dalla demolizione dell'antico tempio pagano.

Nella cripta si concentrano tutte le pitture della chiesa, rappresentate da affreschi risalenti ad epoche diverse: nell'abside centrale si sviluppa il più antico, raffigurante Cristo benedicente nella cosiddetta "mandorla" con in mano il Vangelo, ai lati San Giovanni Battista e San Benedetto, e ai piedi di questi è il monaco Provenzanus, in funzione di committente.

Nella stessa abside vi è un pannello perfettamente conservato, con la Madonna e il Bambino in trono, affiancata da San Michele Arcangelo e San Nicola; precedentemente attribuito a Luca da Pollutri alla data del 1190, è in realtà da datarsi all'ultimo quarto del Duecento.

Le volte delle due absidi laterali sono decorate con altri affreschi, più tardi e risalenti alla fine del XIII secolo: uno con Cristo in trono e i santi Vito e Filippo, l'altro più articolato, con Cristo al centro circondato dai santi Giovanni Battista, Giovanni Evangelista, Pietro e Paolo.

Sul fianco nord-est della chiesa si apre un ampio chiostro con un portico su tre lati.

Ancora oggi tenuto degnamente dai monaci, è attualmente sistemato a lussureggiante giardino mediterraneo, caratterizzato da una grande varietà di piante tra cui non mancano i cipressi e le palme.
La facciata è austera e semplice.
Attraverso il portale decorato da bassorilievi in pietra bianca, entro e il buio, trafitto da polverosi raggi di sole sembra urlare.
L'abbazia oggi si presenta a tre navate, di stile cistercense dalle maestose volte con travi in legno.
Grandi pareti spoglie.

I dipinti si concentrano tutti nella cripta al di sotto dell'immenso presbiterio.
Colpiscono l'immaginario i troni in pietra usati dai monaci e la stele in pietra che ricorda la breve permanenza, in questo luogo sacro del nostro patrono, il vescovo Berardo che qui si raccolse in preghiera prima di "ascendere alla cattedra episcopale di Teramo".

domenica 11 marzo 2007

Alla scoperta di Canzano (Teramo - Abruzzo)


Sulla cima di un colle, a 448 metri di altezza sul livello del mare, a soli 16 Km. da Teramo, svetta il paese di Canzano, vivace centro agricolo del sub appennino abruzzese raccolto su di un rilievo del versante sinistro della media valle del fiume Vomano.

Il paese merita una visita per tanti motivi, uno dei quali la suggestiva veduta panoramica.
A sentinella delle vallate del Tordino e del Vomano dal suo belvedere è possibile scorgere l'intera provincia.
Oltre alle vette del Gran Sasso i monti della Laga e la Maiella, il mare di Giulianova e di Roseto degli Abruzzi.

La strada principale inizia dalla porta che oggi si dice "Nuova", percorre Via Roma e in piazza si dirama tra vie strette e vicoletti, tipiche viuzze dei castelli medioevali come la Strada Piazzetta larga solo 65 centimetri.
Il borgo contiene una antica cinta muraria con un torrione merlato medioevale del secolo XI°.

Le tre alture di Canzano, riportate anche nel suo stemma, sono Colle Civetta, Colle Castellano con la famosa Chiesa della Madonna Dell'Alno e Colle San Salvatore, con la famosa chiesa omonima.

Oltre alla ricchezza storico archeologica, alla bellezza del paesaggio e al fascino degli antichi borghi è necessario ricordare la spontaneità della gente e le ricche tradizioni folkloristiche.
Tra le frazioni più interessanti ricordiamo Valle Canzano che si allunga sul crinale tra i due alti rami del fosso Santo Stefano.

Nel filmato si descrive il paese teramano sotto tutti i punti di vista: artistici, gastronomici con particolare attenzione delle tradizioni.

Nel 1480, sopra un pioppo bianco detto Alno apparve la figura della Madonna che espresse ad un contadino di nome Floro, il desiderio che in suo onore venisse eretta una chiesa.

Gli abitanti della zona, inizialmente increduli, dopo aver assistito al miracolo di un cavallo che indicava il luogo dove la chiesa doveva erigersi, si misero all'opera e costruirono la chiesa che la Madonna aveva richiesto.

Nel sito della prima apparizione fu eretta una piccola chiesa detta "del Perdono".
Il tacchino alla canzanese è il fiore all'occhiello della gastronomia, non solo di Canzano ma di tutto l'Abruzzo.

Un delizioso tacchino in gelatina che viene servito freddo e che rappresenta la cucina teramana nel mondo.

La canzanese è passata alla storia per essere sbarcata anche sulla luna perchè Neal Armstrong, il primo uomo a porre piede sul satellite, lo individuò come cibo ideale in quanto nutritivo, saporito e a lunga conservazione.

A Montreal e a Toronto non c'è locale italiano che non esponga in menù un pezzetto di Canzano.
In realtà gli ingredienti sono essenziali; oltre al tacchino rosmarino, aglio, alloro, sale e pepe.

La preparazione è invece molto elaborata.

Documentario realizzato dalla PacotVideo di Vincenzo Cicconi e da Sergio Scacchia.























mercoledì 10 gennaio 2007

Visioni dal Parco Gran Sasso Monti della Laga


Documentario prodotto dall'Ente Parco Gran Sasso e Monti della Laga e realizzato da Vincenzo Cicconi (PacotVideo.it) e da Sergio Scacchia.

Realizzato per descrivere le bellezze del Parco e per documentare l'attività del presidente Walter Mazzitti nei suoi 5 anni di direzione dell'Ente Parco.

Il video inzia descrivendo "L'alba nel Parco", documentando l'attività umana di coloro che vivono o lavorano all'interno del Parco stesso come boscaioli, pastori, donne alle prese con una caciotta di formaggio, agricoltori, donne che raccogliono petali di zafferano, venditori di verdure, il fornaio che prepara il pane e immagini del Laboratorio di Fisica Nucleare del Gran Sasso, un bambino che attende il pulmino per recarsi a scuola, guardie forestali.

La prima clip termina con i dipendenti del Parco che si avviano verso la sede di Assergi.

Le altre clip sono: I colori del Parco; i paesaggi del Parco; la natura del Parco, Arte nel Parco; voci e suoni del Parco; lo sport nel Parco; Comunicazione.

*************************

Il video, della durata di 13 minuti circa, è stato pubblicato integralmente su tre canali video (DialyMotion di Virgilio - Vimeo - Blip.TV - Kewego) gestiti dalla PacotVideo.

E inoltre pubblicato su quattro blog anch'essi gestiti da Vincenzo Cicconi della Pacotvideo:

- blog della Città di Teramo
- blog della PacotVideo
- blog di Pensieri Teramani

*************************

sabato 21 ottobre 2006

I direttori della fotografia cinematografica in visita a Campli


In occasione del Premio Gianni di Venanzo Vincenzo Cicconi della Pacot Video di Teramo (Abruzzo) ha realizzato un video documentario che è stato presentato ufficialmente presso il Municipio di Campli.
Il filmato è stato realizzato in collaborazione con l'Associazione Culturale teramana "Teramo Nostra".

Campli, detta anticamente Camplem o Campulum, è un piccolo centro agricolo e industriale dell’Appennino abruzzese e più precisamente dell’entroterra teramano, quasi sul confine fra la “provincia Petruziana” e la” Marca fermana”.
E’ posta sulle pendici orientali dell’ononima Montagna, la cui vetta (il monte Foltrone, 1718 metri ) dista circa 5 chilometri ad ovest dal centro abitato; ad oriente, a 18 Km si trova il mare Adriatico e a sud, a 11 Km, Teramo.

L’altitudine della cittadina, che si trova fra la confluenza dei torrenti Siccagno e Fiumicino, è di 396 metri sopra il livello del mare.

La superficie territoriale del comune è di 73,80 km, la densità di 104 ab/km. Il circondario comprende, oltre il capoluogo, le seguenti frazioni:
Battaglia, Nocella, Roiano, Campiglio, Collicelli, Fichieri, Masseri, Morge, Paduli, Pastinella, Trinità, Campovalano, Garrufo, Guazzano, Plicati, Paterno, Gagliano, Molviano, Piancarani, Pagannoni Alto, Pagannoni Basso, Boceto, I Cappuccini, Sant’Onofrio, Villa Camera, Cesenà, Floriano, Cognoli, Friscoli, Marocchi, Prognoli.

Secondo l’ultimo censimento del 1991, la popolazione residente è di 7356 abitanti. Nel 1951, a Campli che contava 11941 abitanti.

Garrufo, Guazzano, Collicelli, Battaglia, Roiano sono affacciate sulla S.S.81 Piceno-Aprutina, nel tratto che collega Teramo con Ascoli Piceno. Dalla S.S. 81 ha inizio la S.S. 262 per Bellante, Mosciano S. Angelo, Giulianova, che divide il territorio quasi a metà, per poi unirsi con la S.S. 259, che collega i comuni di S. Egidio alla Vibrata, S. Omero, Nereto, giungendo fino ad Alba Adriatica.

Dal tratto provinciale che attraversa la frazione di S.Onofrio, si diramano vari bracci che servono le piccole frazioni di Cesenà, Prognoli, Molviano, Cognoli, Marocchi, Friscoli e Floriano.

Dal ponte sul torrente Fiumicino si dirama dalla S.S.262 la strada comunale che affaccia le frazioni di Pagannoni, Pastinella, Masseri e Campiglio.


*************************

Il video, della durata di 20 minuti circa, è stato pubblicato integralmente su tre canali di video sharing:
(Vimeo - Blip.TV - Kewego) gestiti dalla PacotVideo.

E' inoltre pubblicato su tre blog anch'essi gestiti da Vincenzo Cicconi della Pacotvideo:

- blog della Città di Teramo
- blog della PacotVideo
- blog di Pensieri Teramani

domenica 24 settembre 2006

Basilica di Santa Maria di Collemaggio (L'Aquila)


La fondazione della cattedrale risale al 1287, quando un gruppo di monaci riuniti intorno all'eremita Pietro Angeleri diede avvio alla costruzione.

La leggenda vuole che il pio monaco benedettino, che viveva in un romitorio ai piedi del monte Morrone, durante una sosta presso l'altura aquilana di "Collemadio", ebbe in sogno la Vergine, che gli ingiunse di edificare su quel colle una chiesa.
Pier da Morrone passò alla storia per essere salito al soglio pontificio con il nome di Celestino V, incoronato nel 1294 proprio nella chiesa di Collemaggio.

Interrotta per qualche tempo la vita eremitica, egli aveva organizzato un gruppo comunitario come ramo dell'Ordine Benedettino, i cui componenti furono poi chiamati Celestini, dalla cui solerte attività prese piede quello che poi divenne il più grande cantiere abruzzese.

Nel 1289 la chiesa fu consacrata e nel 1294 essa doveva essere giunta a compimento nelle strutture essenziali, giacchè potè ospitare l'incoronazione del papa.

Insieme al tempio si sviluppò l'attiguo monastero che, in linea con i complessi conventuali benedettini, comprendeva la foresteria. il refettorio, l'aula consiliare, un vasto chiostro ad arcate ogivali e le celle dei monaci.

Nei secoli successivi la chiesa subì profondi cambiamenti, dovuti ai frequenti terremoti ed alle conseguenti ricostruzioni.

Alla metà del XIV° secolo fu costruita la grande abside centrale, fu messa a punto la pavimentazione tardo-cosmatesca e fu avviata l'elevazione della meravigliosa facciata. portata a compimento nel secolo successivo.

Nel XVII° secolo se ne iniziò la trasformazione barocca.

Il terremoto del 1703 fu la causa della radicale trasformazione che alterò la suggestiva spazialità dell'interno; le strutture romanico-gotiche furono infatti occultate da sovrastrutture e decorazioni settecentesche, i rosoni della facciata furono murati e la zona presbiteriale fu coperta da una cupoletta.

Gli effetti della radicale trasformazione del '700 furono tuttavia annullati dall'intervento di restauro promosso dalla Soprindentenza tra il 1970 e il 1972, che consentì di recuperare la primitiva, grandiosa spazialità dell'intero edificio.

Il sisma del 6 aprile 2009 non ha danneggiato la tomba di Celestino V, conservata allinterno della Basilica di Santa Maria di Collemaggio, che pure è stata duramente colpita dallonda sismica.
Ma la nuova, violenta scossa, quella che nella serata di martedì 7 aprile, intorno alle 19.50 si è abbattuta di nuovo sui territori già provati, avvertita chiaramente anche nel vicino Molise, ha aggiunto danni ai danni, dolore al dolore, crepe, lesioni, rovine agli edifici e al patrimonio architettonico, colpendo anche la chiesa di Collemaggio.

Il video è stato realizzato da Vincenzo Cicconi della PacotVideo.

*************************

Il video, della durata di 09 minuti circa, è stato pubblicato integralmente su quattro canali di video sharing:
(YouTube - DailyMotion di Virgilio - Vimeo - Blip.TV - Kewego) gestiti dalla PacotVideo.

E' inoltre pubblicato su tre blog anch'essi gestiti da Vincenzo Cicconi della Pacotvideo:

- blog della Città di Teramo
- blog della PacotVideo
- blog di Pensieri Teramani

giovedì 15 settembre 2005

Il Presidente della Repubblica Ciampi conferisce la Medaglia d'Oro alla Provincia di Teramo




Il 15 settembre 2005 è stata una giornata doppiamente storica per la città di Teramo e per tutta la provincia teramana.

Il Presidente della Repubblica, il partigiano Azeglio Ciampi, ha visitato la città di Teramo e ha portato al seguito due prestigiosi riconoscimenti: la Medaglia d'Oro per Meriti Civili, conferita alla Provincia di Teramo e la Medaglia di Bronzo conferita, con la stessa motivazione, al Comune di Martinsicuro.

Il video inizia con gli onori del Presidente alle Forze Armate schierate in Piazza Martiri della Libertà.

Successivamente presso Sala Polifunzionale della Provincia di Teramo si può riascoltare il discorso integrale del Presidente della Repubblica.

Nel pomeriggio il cerimoniale prevede la deposizione di una corona d'alloro in ricordo di Mario Capuani, medaglia doro alla Resistenza, presso la Villa Comunale.

Riprese e post produzione video di Vincenzo Cicconi.
E' visionabile all'interno del sito internet ResistenzaTeramana.it, AbruzzoinTV.it e PacotVideo.it

mercoledì 3 agosto 2005

Castelbasso e Castellarte (edizioni 2004 e 2005)


Castelbasso è un borgo della Provincia di Teramo (Abruzzo), frazione di Castellalto che era conosciuto con il nome di Castrum Vetus Monaciscum.

Si trova fra Roseto degli Abruzzi e Montorio al Vomano.

Il borgo fornificato dalla caratteristica configurazione anulare, è stato feudo nel 1294 degli Acquaviva e, dal 1565, dei Valignani; cinto da possenti mura, potenziate da contrafforti e torri, è caratterizzato da porte d’accesso ancora oggi riconoscibili.

Ci si inoltra nel borgo attraverso la Porta Sud e Porta della Marina porta del Tramano.

Nella parte alta si ergeva un imponente castello militare di Castrum Vetus del XII secolo, a controllo delle valli del Tordino e del Vomano.

Il paese conserva ancora l’originario impianto di botgo fortificato.

Merita attenzione la piccola chiesa dei Santi Pietro e Andrea, di origine trecentesca.

*************************

Il video, della durata di 5 minuti circa, è stato pubblicato integralmente su quattro canali di video sharing:
(YouTube - DialyMotion di Virgilio - Vimeo - Blip.TV - Kewego) gestiti dalla PacotVideo.

E inoltre pubblicato su quattro blog anch'essi gestiti da Vincenzo Cicconi della Pacotvideo:

- blog della Città di Teramo
- blog della PacotVideo
- blog di Pensieri Teramani

Castelbasso e Castellarte edizioni 2004 e 2005



Castelbasso è un borgo della Provincia di Teramo (Abruzzo), frazione di Castellalto che era conosciuto con il nome di Castrum Vetus Monaciscum.
Si trova fra Roseto degli Abruzzi e Montorio al Vomano.

Il borgo fornificato dalla caratteristica configurazione anulare, è stato feudo nel 1294 degli Acquaviva e, dal 1565, dei Valignani; cinto da possenti mura, potenziate da contrafforti e torri, è caratterizzato da porte d’accesso ancora oggi riconoscibili.

Ci si inoltra nel borgo attraverso la Porta Sud e Porta della Marina porta del Tramano.

Nella parte alta si ergeva un imponente castello militare di Castrum Vetus del XII secolo, a controllo delle valli del Tordino e del Vomano.

Il paese conserva ancora l’originario impianto di botgo fortificato.

Merita attenzione la piccola chiesa dei Santi Pietro e Andrea, di origine trecentesca.

Riprese di Vincenzo Cicconi (Pacotvideo.it e AbruzzoinTV.it)

lunedì 20 giugno 2005

Reportage nel Parco Nazionale Gran Sasso Monti della Laga

Il video realizzato dalla PacotVideo vuole essere un "reportage" sui luoghi più interessanti del versante teramano del Parco Nazionale Gran Sasso Monti della Laga.

Queste sono le località impresse nel video in ordine di apparizione:
Lago di Talvacchia, Gole del Salinello, Collegrato, San Vito, Ripe di Civitella, Civitella del Tronto, San Giacomo, torrente Castellano, Ceppo e Bosco Martese, Rocca Santa Maria, Cortino, Strada Maestra del Parco, Piano Roseto, Monte Piselli, Valle Castellana, San Giorgio, Morrice, Campovalano, Pietralta, Prati di Tivo




Il Parco Nazionale Gran Sasso Monti della Laga è stato istituito nel 1991 e si estende per 148.935 ettari.

E' collocato all'interno di ben 44 comuni suddivisi in 5 province: L'Aquila, Teramo, Pescara, Ascoli Piceno e Rieti.
La parte più corposa del suo territorio, i 9/10 della superfice totale, è dislocato in Abruzzo.

I paesi della Provincia di Teramo che fanno parte del Parco sono:
Arsita, Campli, Castelli, Civitella del Tronto, Cortino, Crognaleto, Fano Adriano, Isola del Gran Sasso, Montorio al Vomano, Pietracamela, Rocca Santa Maria, Torricella Sicura, Tossicia, Valle Castellana.

Gli altri paesi abruzzesi sono:
Accumuli, Amatrice, Acquasanta Terme, Arquata del Tronto, Barete, Barisciano, Brittoli, Bussi sul Tirino, Cagnano Amiterno, Calascio, Campotosto, Capestrano, Capitignano, Carapelle Calvisio, Carpineto della Nora, Castel Del Monte, Castelvecchio Calvisio, Castiglione a Casauria, Civitella Casanova, Corvara, Farindola, L'Aquila, Montereale, Ofena, Pescosansonesco, Pizzoli, Santo Stefano di Sessanio, Villa Celiera e Villa Santa Lucia.

*************************

Il video, della durata di 11 minuti circa, è stato pubblicato su quattro canali di video sharing:
(YouTube - DialyMotion di Virgilio - Vimeo - Blip.TV - Kewego) gestiti dalla PacotVideo.

E inoltre pubblicato su tre blog anch'essi gestiti da Vincenzo Cicconi della Pacotvideo:

- blog della Città di Teramo
- blog della PacotVideo
- blog di Pensieri Teramani

domenica 12 giugno 2005

Ciclilaga 2005 - Corsa - Itinerario - Presentazione

Il Ciclilaga è una Manifestazione Internazionale Gran Fondo che si svolge nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

Nel video realizzato dalla PacotVideo le immagini salienti della corsa



Partendo da Teramo la Gran Fondo di bici attraversa o costeggia molti paesi inseriti nel parco:
Campli, antica città farnese ricca di storia;
Campovalano famosa per la sua necropoli;
Civitella del Tronto con la sua Fortezza che ha rappresentato l'ultimo baluardo della dominazione borbonica in Italia;
Ripe di Civitella con le stupende Gole del Salinello ricche di mistero e di leggende;
San Giacomo con il Monte Pisello e le sue caciare;
San Vito con una stupenda statua del Cristo incastonata nel verde;
Villafranca con la bella chiesa agreste di S. Rufina, il Lago di Talvacchia;
Collegrato, un paese semi abbandonato ma con tanta storia;
Valle Castellana, fiabesco paese ricco di tombe di epoca paleolitica;
Morrice, Pietralta e alfine il Ceppo e il suo Bosco Martese, località turistica ma soprattutto sacra al popolo teramano è che nel settembre del 2005 il Presidente Ciampi ha ricordato nella onorificenza consegnata alla Provincia di Teramo;
Rocca Santa Maria;
Cortino con i suoi spettacoli naturali;
Crognaleto con le sue antiche ville;
Aprati lungo la panoramica La Strada Maestra del Parco fino a Montorio al Vomano, noto per il suo centro medioevale e per la sua gastronomia;
si sfiora la bella frazione di Frondarola e si raggiunge Teramo dove è posto il traguardo d'arrivo.

Nei giorni precedenti l'evento sportivo con l'ausilio della telecamera abbiamo fatto dei sopralluoghi, abbiamo esplorato un territorio che ben conosciamo e abbiamo effettuato dei mini documentari su tutte le località, tutti i paesini attraversati dalla Gran Fondo.

Dal notevole materiale video accumulato abbiamo estrapolato un documentario che descrive il percorso che da Teramo tocca tutti i principali centri del Parco Gran Sasso Monti della Laga.



Il Video documentario ha una durata di 20 minuti con il commento di Sergio Scacchia ed è stato trasmesso dalla TV satellitare Sky all'interno di uno speciale sulla corsa.

domenica 25 aprile 2004

Le vie artistiche della Resistenza Teramana




In occasione della ricorrenza del 25 aprile 2004 la PacotVideo di Cicconi Vincenzo in collaborazione con Sergio Scacchia ha realizzato un video documentario sulla Resistenza Teramana.

Con il contributo narrativo del professor Sandro Melarangelo si prendono in esame i monumenti e le lapidi realizzate per ricordare momenti storici della Resistenza Teramana.

Viene raccontata la battaglia di Bosco Martese e altri tragici ed eroici episodi che hanno portato alla liberazione della città e della Provincia di Teramo dall'oppressione nazista e fascista.

Il documentario è stato diviso nei seguenti capitoli:

1 - Sigla iniziale,
2 - Bosco Martese,
3 - Monumento al Partigiano a Bosco Martese,
4 - Monumento ai primi caduti,
5 - Monumento a Pascellata,
6 - Mulino De Jacobis,
7 - Lapide all'esterno del Municipio di Teramo,
8 - Monumento al partigiano,
9 - Finale con Bella Ciao su Lapide dedicata ai partigiani teramani.

E' visionabile all'interno del sito internet ResistenzaTeramana.it, AbruzzoinTV.it e PacotVideo.it

sabato 28 febbraio 2004

Castellalto, balcone d'Abruzzo



Il video "Castellalto, balcone d'Abruzzo" è stato realizzato con il contributo dei ragazzi della scuola elementare e della scuola media dell’Istituto Comprensivo di Castellalto.

Il lavoro di ricerca sul loro territorio affronta diverse tematiche negli antichi ambiti: storico, artistico e popolare.

Questo lavoro di ricerca è iniziato nell’anno scolastico 2002/2003 e siè avvalso del contributo del Liceo Artistico di Teramo giungendo alla realizzazione e pubblicazione di un calendario.

Attualmente il lavoro di ricerca è stato indirizzato oltre che sulla conoscenza della storia e dei monumenti del paese anche alle leggende ed ai proverbi tipici della zona.

I ragazzi, coadiuvati dall'insegnante Angela Aurini, nella mattinata del 28 febbraio 2004, hanno accompagnato le telecamere della PacotVideo ad una visita nel paese, illustrando il risultato delle loro ricerche con interessanti e curiose scoperte sul paese di Castellalto.

Il video è stato realizzato da Vincenzo Cicconi (www.PacotVideo.it) in collaborazione con Sergio Scacchia, autore tra l'altro di due libri: "Silenzi di Pietra" e "Il mio Ararat".