A Torricella Sicura, delizioso paese distante Km. 6 da Teramo (Abruzzo) e base di partenza per escursioni ai vicini monti La Farina e delle Tre Croci, nel periodo natalizio viene allestito il «Presepe Artistico delle Genti della Laga».
La mostra è a cura di Gino di Benedetto proprietario del Museo Etnografico Borgo Antico di Torricella Sicura e con la collaborazione di numerosi anziani artigiani dell'entroterra teramano che, con la loro arte, hanno realizzato nei minimi dettagli gli oggetti, i personaggi abruzzesi, gli antichi ambienti in cui vivevano e lavoravano, riproducendo anche i mestieri e le tradizioni locali.
Lungo il percorso, che si estende su un'area di circa 500 mq, sono stati ricostruiti nei minimi dettagli la Ramiera di Villa Tordinia, la Chiesa di S. Bartolomeo in Villa Popolo, i mulini, i frantoi, i fiumi con acqua corrente e molto altro ancora.
I suoni e i rumori associati alle diverse azioni e ai diversi ambienti contribuiscono alla creazione di un'atmosfera da sogno.
La scena della Natività è stata simulata tra monti del Parco Gran Sasso Monti della Laga riprodotti in miniatura.
Nella seconda parte dell'itinerario sono stati ricostruiti, con oggetti ed arredi d'epoca alcuni ambienti in cui dimoravano i nostri antenati come la cucina e la camera da letto.
E' stata realizzata anche una piccola aula scolastica con antichi banchi in legno dove sedevano gli allievi, l'ambulatorio medico con attrezzature originali del dentista e dell'ostetrica e sono state ricreate scene legate agli antichi mestieri come la pastorizia, la tessitura e la falegnameria.
La notevole dimensione e la straordinaria cura dei particolari fanno di questo allestimento probabilmente uno tra i più imponenti mai realizzati in Abruzzo e la tipicità delle scene coinvolgono il visitatore che riconosce nelle ambientazioni oggetti appartenuti alla vita quotidiana dei nostri nonni.
Il video è stato realizzato da Vincenzo Cicconi (www.PacotVideo.it) in collaborazione con Sergio Scacchia, autore tra l'altro di due libri: "Silenzi di Pietra" e "Il mio Ararat".
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