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venerdì 4 maggio 2012

Sguardo al cielo, piedi sulla terra!

Se un amante della bici dovesse un giorno immaginare come possa essere il paradiso, lo vedrebbe fatto di piste ciclabili, colonnine di bike sharing e città piene di gente a cavalcar sellini.

Nel prossimo biennio la Teramo Mare ciclabile lungo il fiume Tordino sarà realtà.

La nostra provincia giungerà buon’ultima perche, nelle vicine Marche, gli ascolani inaugureranno presto il collegamento “dolce” tra San Benedetto del Tronto e il capoluogo, attraverso il Tronto.

Che la realizzazione di piste ciclabili sia una priorità regionale nella gestione della mobilità e del turismo, è sotto gli occhi di tutti.


E’ la grande sfida per una migliore qualità della vita, con una ricaduta che potrebbe essere molto positiva per il turismo teramano e quello dei comuni interessati al Piano d’Area della Vallata del Tordino come Giulianova, Roseto, Mosciano, Bellante, Canzano, Castellalto, Notaresco.

L’Amministrazione Provinciale avrebbe individuato come prioritario per lo sviluppo del territorio, una via verde che colleghi il capoluogo col mare.
Il progetto prevede non solo una semplice pista ciclabile e pedonale ma anche un’autentica green way di passerelle e segnaletica che collegherà una serie di emergenze ambientali, urbanistiche, culturali e storiche.

Sarà possibile il recupero di antichi collegamenti rurali, attrezzandoli per il turismo ciclo pedonale.

Daremmo il giusto impulso a un turismo nuovo, giovane ed europeo che coniughi la costa con l’entroterra e le sue attrattive.

Il sogno sarebbe quello di creare una grande via che dal mare conduca in montagna seguendo gli antichi sentieri pastorali risalenti il Tordino fino a Padula e il Rifugio della Fiumata, alle sorgenti sotto il monte Gorzano.

Riscopriremmo splendide testimonianze di vita tra cui vecchie masserie, mulini antichi come quello di Casanova, pregevoli monumenti come l’esempio cistercense della fatiscente chiesa di San Flaviano di Tavolero e la romanica San Paolo a Pezzelle, deliziosi borghi nel cuore del Parco come Colle e Fiume che conservano ancora architetture antiche.

C’è bisogno che la politica favorisca l’accessibilità ciclistica con infrastrutture dedicate alla mobilità alternativa, realizzando il “biciplan”, il piano strategico della mobilità ciclistica come nella vicina Ascoli Piceno.

Anche le strade delle colline teramane, panoramiche e poco trafficate, debbono diventare itinerari per il cicloturismo, valorizzando le tante emergenze territoriali delle frazioni: fonti storiche, piccoli borghi antichi, aree archeologiche.

Dalla costa adriatica dell'Abruzzo teramano verso l'interno, terra d’incantevoli borghi e di parchi.

Questi gli obiettivi da raggiungere.

Abruzzoin bici è un sito curato dal professor Lucio De Marcellis dove è possibile trovare le ipotesi di quattro stupendi percorsi alternativi alle auto:
1 - Crinale vibratiano (Alba Adriatica, Colonnella, Controguerra, Ancarano, Sant’Egidio);
2 - Crinale dei Farnese e dei Borbone (Giulianova paese, Montone, Bellante, Campli, Civitella del Tronto);
3 - Crinale Aprutino (Roseto, Montepagano, Notaresco, Castellalto, Valle Canzano, Collurania, Teramo);
4 - Crinale di Adriano (Pineto, Atri, Cellino, Cermignano, Val Vomano, collinare verso Pilone, Villa Ruzzi, Castel Castagna, Isola del Gran Sasso.



Articolo redatto da Sergio Scacchia, autore tra l'altro di tre libri:
"Silenzi di Pietra" e "Il mio Ararat" e "Abruzzo nel cuore".

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