Tornano i giorni della Pasqua e noi la celebriamo con rappresentazioni religiose itineranti che culminano, all’alba del Venerdì Santo, nel centro storico di Teramo.
La processione della “Desolata” è un esempio in tutta la Regione di grande devozione mariana.
Un evento atteso un anno intero, una rappresentazione teatrale collettiva tra passi, canti e cori strazianti delle donne vestite di nero.
La morte e Resurrezione del Cristo si rievoca in ogni borgo del teramano con funzioni e processioni che riaffermano il vincolo partecipativo delle comunità.
Il senso di appartenenza cristiana ma anche l’amore per l’arte, ci porta a riscoprire le splendide chiese del romanico che costellano la valle del Mavone da qualcuno definita, con splendida intuizione, “via sacra”.
Torna la primavera, cambia il paesaggio, le giornate si allungano.
I boschi e i sentieri in montagna si ripopolano di camminatori.
Le cenge del Gran Sasso sono nuovamente prese d’assalto dai ragni delle pareti, gli arrampicatori.
Gli amanti delle due ruote salgono in sella alla ricerca di piste ciclabili, dove pedalare in tranquillità sui sentieri della libertà, i “freedom trail”, le “green way” di cui abbiamo bisogno come il pane.
Quello che la nostra rivista vuole trasmettere a voi lettori, sta soprattutto negli occhi e nella mente di chi desidera semplicemente scoprire il bello della vita, guardarsi intorno e vedere i contorni e le prospettive di una terra, l’Abruzzo teramano, che ancora una volta stupisce per la sua bellezza.
Articolo redatto da Sergio Scacchia, autore tra l'altro di tre libri:
"Silenzi di Pietra" e "Il mio Ararat" e "Abruzzo nel cuore".
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