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mercoledì 8 maggio 2013

Scanno: dove la natura e il tempo danno spettacolo!

A cinquanta chilometri da Castel di Sangro e quaranta da Pescasseroli, al vertice di un triangolo d’itinerari di grande rilevanza turistica, sorge un luogo idilliaco.

Di là delle aspre gole dove, impetuoso, gorgoglia il Sagittario, incastonato tra montagne maestose e silenti, il lago appare al viaggiatore immerso in una pittoresca cornice che abbraccia lo sperone roccioso dove emerge l’antico e affascinante borgo di Scanno, una delle tante meraviglie d'Italia, non a caso presente nel lungo elenco dei "Borghi più Belli d'Italia".

E’ un fascino singolare quello che emana da questi luoghi.
Tutto parla di fantasie e immagini del passato.

Passeggiando per le anguste viuzze non è improbabile che all’improvviso balzi davanti agli occhi, la magnificenza di una donna anziana o di una bella bimba in costume tradizionale.

Di certo non mancherà colei la quale fila un tombolo davanti all’uscio di casa o il contadino che, dopo la fatica dei campi, si ferma a giocarsi un birillo di buon vino alla “morra” davanti l’antica cantina dalla volta a botte!

Non visitate il paese con la fretta di chi vuole scendere al lago per il classico picnic.

Regalatevi tempo per i particolari.

Vagate senza meta tra le case e i palazzi nobiliari.
Incrociate lo sguardo dei volti.


Poi alzate gli occhi e gustate le belle montagne di memoria dannunziana che fanno da sfondo regale al tutto.

Il monte Genzana, il balcone del valico del Carapale da dove, salendo, trovate una veduta splendida del lago, tutto è un affascinante preludio che porta, di là da Passo Govi, a uno dei più vecchi Parchi Nazionali d’Italia, quello d’Abruzzo, vero santuario della natura.

Leggende antiche si sovrappongono l’una sull’altra, aumentando l’alone di mistero che permea il luogo.

Storie millenarie raccontate da scrittori dell’ottocento, affermano che queste contrade furono originate da un primitivo ceppo orientale e che, per molti secoli, gli antenati dei feroci Saladini abbiano calcato questa terra.

Avvolto da mistero anche l’etimologia del nome.
Si dice che essendo il borgo adagiato su di un colle circondato da severe montagne, la tradizione fantasiosa degli anziani lo definì uno scranno, uno sgabello!

Non perdete la chiesa di Sant’Eustachio, patrono del paese, di là dell’arco medioevale sormontato dalla Torre Vecchia.

All’interno del luogo sacro c’è una bellissima statua della Madonna con il volto bruno del secolo XV e l’effige lignea del santo protettore del 1700.

Visitate anche la parrocchiale di Santa Maria a Valle con la sua facciata rinascimentale e il campanile di 35 metri del 1500.

L’interno a tre navate è in struttura romanica e contiene due pregevoli acquasantiere, il pulpito e i quattro confessionali di legno.


Le mogli vi costringeranno allo shopping sfrenato nelle gioiellerie, vista la tradizione orafa locale e nei negozi tradizionali, dove fanno bella mostra di sé i merletti a tombolo famosi nel mondo.

Nelle trattorie di Scanno il cibo è sublime.

Provate la ricotta del posto, semplicemente deliziosa e poi “sagne e fagioli”, i “cazzellitti con le foglie”, l’agnello locale e i dolcissimi mostaccioli.

Nel pomeriggio scendete al lago.
Noleggiate una bici e pedalate fino alla ridente Villalago.

Alzando gli occhi, tra faggi dalle radici aeree e tronchi massicci bizzarramente scolpiti, i boschi circostanti regaleranno benessere.

Raggiungete Scanno attraverso la statale 479 che collega Sulmona a Villetta Barrea, utilizzando l’autostrada A25, uscita Cocullo. 
Buona gita!

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Articolo di Sergio Scacchia pubblicato sul blog Paesaggio Teramano collegato alla rivista omonima.
Sul blog "Paesaggio Teramano" possibilità di visionare o fare il download dei numeri della rivista già pubblicati.
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