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martedì 15 ottobre 2013

IUVANUM e PALLANUM: in viaggio tra leggende e storia

La piana di Santa Maria del Palazzo è un fantastico terrazzo naturale affacciato sugli aspri contrafforti della Majella Orientale nel chietino, equidistante da Torricella Peligna e Montenerodomo da cui si gode un panorama fantastico che spazia dal mare alla montagna.


In particolare quest’ultimo centro merita attenzione per le sue grandi mura fatte di enormi blocchi di pietra levigata, testimonianza mirabile delle origini italiche.

È un luogo ricco di acque, di prati e colture che dovette secoli fa attrarre gli uomini antichi tanto da crearci un insediamento civile e sacro.
Ancora oggi possiamo abbeverarci a un paio di fonti, dove attingevano acqua i Romani.
Una di queste, dedicata a S. Agata, era un tempo famosa tra le puerpere per le abluzioni alle mammelle che non avevano latte per i bimbi.

Oggetto ancora di scavi, i resti del municipio di Iuvanum, l’antica città frentana descritta con dovizia di particolari da Plinio Il Vecchio, si trovano qui, a 1100 metri d’altezza.

Il sito archeologico ha una doppia, grande valenza culturale e paesaggistica.
Le sue pietre hanno attraversato quasi trenta secoli di storia, lasciando molta della esistenza ancora da svelare.

Della città antica si conservano, dal VI secolo a.C., le aree sacre, con resti di due templi gemelli, il foro, il teatro, la basilica, le antiche botteghe artigiane e le strade originarie di accesso, lastricate con le pietre originarie.

In posizione spettacolare, dominata dalla Montagna Madre che pare abbracciarsi con gli attigui monti Pizii, l’area archeologica ha l’ingresso libero fino al tramonto ed è una vera chicca per gli amanti dell’antichità e per chi cerca la storia che si perde nella notte dei tempi.

L’area si visita lungo una minuscola stradina ben evidenziata e lastricata da pietre messe per coltello.

Ciò che resta dell’insediamento romano domina una valle punteggiata da filari di alberi nodosi e secolari che crea l’illusione di un mondo ovattato, dove i forti venti spazzano i prati in lotta con le faggete.


Un luogo appartato ma situato comunque a pochi chilometri dai centri abitati.
Non mancate di visitare l’attiguo Museo della Trasformazione del territorio.

Tornando indietro verso Casoli e il mare di Fossacesia nell’oasi marina dei Trabocchi, ci si può inerpicare verso un’altra area archeologica ancora più misteriosa e affascinante, detta di “Pallanum” per la sua posizione in cresta al monte Pallano, vetta minore di poco più elevata dei 1000 metri.

Grandiose mura megalitiche faranno sobbalzare tutti i sensi tra resti di fortificazioni immani di svariati metri di altezza e affascinanti dolmen che giacciono al cospetto di una superba vista panoramica.
Sono avanzi di mura formate da macigni poligonali enormi sovrapposti e messi insieme senza cemento.

Antiche leggende raccontano che questa fortificazione custodiva un grande tesoro ed era stata costruita dai “Palladini”, uomini enormi che, sui loro superbi omeri, trascinavano senza fatica le grandi pietre.
Si accede a quest’antico e affascinante sito da Bomba, il paese a picco sul lago, attraverso le indicazioni.

Si può terminare la giornata visitando il castello di Roccascalegna, uno dei più bei fortilizi abruzzesi, abbarbicato mirabilmente su di un masso roccioso.
Il maniero è dell’undicesimo secolo e vi affascinerà col suo aspetto arcigno.

Il manufatto vive di storie e leggende coinvolgenti come quella del barone Annibale Corvo De Corvis che nel seicento praticava il famigerato “ius primae noctis”.

Si raccontano anche storie dal sapore dell’incredibile come quella che vede protagonista una misteriosa carrozza priva di conducente che sarebbe trascinata da animali infernali che si paleserebbe ancora nella notte più corta dell’inverno, sfrenandosi in una folle corsa fuori dal borgo fino al cimitero, tra urla disumane e rumori assordanti.

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Il sito di Juvanum si raggiunge dalla costa attraverso la Val di Sangro sulla A14, direzione Casoli, strada Torricella Peligna (47 chilometri circa). Da Roccaraso e Pescocostanzo, il panoramico valico della Forchetta, poi Palena e Iuvanum a 38 chilometri. 
Si può soggiornare a Torricella all'albergo Paradiso cell 333 938 4180


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Articolo di Sergio Scacchia pubblicato sul blog Paesaggio Teramano collegato alla rivista omonima.
Sul blog "Paesaggio Teramano" possibilità di visionare o fare il download dei numeri della rivista già pubblicati.
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