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lunedì 21 ottobre 2013

La torre triangolare a guardia della valle a Montegualtieri

“Fino a che non siamo chiamati ad alzarci, non conosciamo la nostra altezza, ma se ci alziamo davvero, arriva al cielo la nostra statura”. (E. Dickinson)

Non tutti sanno che nell’intero Abruzzo, le torri triangolari sono solamente due.

Uno di questi manufatti di origine altomedievale, denominato“Sutrium”, si trova a Bussi sul Tirino, non lontano da Santa Maria di Cartignano, dove rimangono solo pochi ruderi di una grande chiesa benedettina a tre navate, separate da arcate a tutto sesto, con pilastri quadrati e abside semicircolare.

L’altra torre si trova a pochi chilometri da Teramo e si presenta in tutta la sua magnificenza dopo un accurato restauro terminato nel 1976.

Ho deciso di raggiungerla!
È a pochi chilometri da casa.

Il borgo che ospita questa vedetta, Montegualtieri, frazione di Cermignano, è abbarbicato su di uno sperone roccioso a guardia della vallata del fiume Vomano, lungo il fianco di una delle tante colline.
Il minuscolo paese che oggi conta poco meno di cento abitanti, in origine aveva il nome di “Mons Sancti Angeli”, poi prese l'attuale denominazione da Gualtieri, signorotto che ne fu il possessore.

Dagli oltre diciotto metri di altezza della torre d’avvistamento, che poggia su di un basamento poderoso e alla sommità presenta una pregevole merlatura, è possibile ammirare un panorama grandioso che spazia dal Gran Sasso al mare.

La torre triangolare che dovrebbe risalire al Trecento e che ha pochi eguali in Italia, forse fu edificata così per ragioni logistiche, perché sufficiente con i suoi tre lati, a svolgere il compito di guardia alla valle.

Gli esperti tendono a giudicare poco probabili motivazioni di spazio o di tecnica costruttiva.
Questo fortilizio, insieme a Castelbasso, Castellalto e Morro d'Oro, era parte integrante della rete di comunicazioni ottiche per la difesa del territorio e garantiva un valido ed efficace sistema di
controllo.

Servì essenzialmente come postazione di avvistamento e di collegamento nel sistema difensivo.

Sotto di essa, nella vallata, passava la Salaria Caecilia, il cui percorso costeggiava Amiternum, nella piana di L'Aquila e raggiungeva anche Hatria, l'odierna Atri e poi la costa teramana.
In più, a lato del fiume Vomano c’era l’importante arteria che univa Ascoli Piceno con Penne, tra le più vetuste vie di comunicazione d’Abruzzo.

Internamente la torre di Montegualtieri era percorsa da una scalinata a chiocciola, in seguito distrutta da un fulmine che causò anche il crollo di uno spigolo della costruzione.

Le sue tre facce presentano contrafforti di diversa altezza, uno dei quali giunge fino alla sommità, dove un apparato sporgente delimita il cammino di ronda.
Le pareti presentano, oltre ai fori dei ponteggi, diverse altre aperture.
Si sa con certezza che per un lungo periodo, il manufatto fu di proprietà della nota famiglia dei Marchesi de Sterlich, signori di Cermignano e Castilenti, già proprietari negli anni venti della Torre di Cerrano a Pineto.

In seguito fu alienata da Diego de Sterlich Aliprandi, figlio di Adolfo, presidente del Senato del Regno d’Italia.
Era soprannominato il “marchese volante” per la sua irrefrenabile passione per la Maserati e per le gare automobilistiche che lo portarono a fondare l’autodromo di Monza e a confrontarsi con piloti come Nuvolari, Ferrari e Materassi.

La tradizione orale del popolo, attribuisce da secoli misteri e leggende alla torre di Montegualtieri che nasconderebbe nel suo interno, trabocchetti, sotterranei e persino un fantasma che negli anni ’60 terrorizzava gli abitanti dei dintorni con rumori infernali di catene trascinate.

Sarebbe stata l’anima sconsolata di una giovane e bellissima donna, moglie di uno dei tanti signori che ebbero potere su Cermignano e dintorni, che vagava nei luoghi della sua esistenza terrena.

Un giorno il marito, ossessionato dalla gelosia, la uccise trascinandola per i capelli e facendola precipitare dalla finestrella più alta della torre.

Alcuni camminamenti, scoperti negli anni ‘80 in diverse case più antiche del paese, farebbero supporre l’esistenza di un lungo cunicolo di fuga che dal piccolo castello, originariamente collegato alla torre, scendeva verso il fiume.

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Percorrere la S.S 150 Roseto degli Abruzzi- Montorio al Vomano, fino all'abitato di Castelnuovo. 
Svoltare in direzione Cermignano, Cellino Attanasio. 
Dopo il ponte sul fiume, girare a destra per Montegualtieri a cinque chilometri. 


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Articolo di Sergio Scacchia pubblicato sul blog Paesaggio Teramano collegato alla rivista omonima.
Sul blog "Paesaggio Teramano" possibilità di visionare o fare il download dei numeri della rivista già pubblicati.
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