Molti teramani non riescono a capire cosa stia succedendo in Piazza Dante a Teramo.
Perché i lavori siano interrotti e soprattutto cosa dovrebbe venir fuori nel futuro prossimo.
Ed è normale viste le tante questioni politiche e tecniche messe sul tavolo della discussione che mettono ombre inquiete sull’intera vicenda del parcheggio di Piazza Dante.
E’ opportuno prima di ogni parola fare un exursus storico della vicenda.
Nel 1999 la seconda giunta Sperandio dovendo realizzare il Lotto zero e il relativo casello di uscita vicino la ex caserma Rossi, pensò ad un parcheggio vicino asservito a questa arteria.
In quel periodo c’erano possibilità di Prusst finanziati dallo stato e fu ideato un intervento in Piazza Dante.
Il consiglio comunale di allora approvò l’idea e a metà 2001 fu definito un progetto di massima dando affidamento temporaneo con un project financial all’impresa Piergallini che costituì apposita società col nome Parcheggio Piazza Dante.
Si approntò la convenzione con lo scopo di utilità pubblica di togliere le auto dalla piazza, costruire parcheggi sotterranei e dare spazio anche a dei box che oggi mi dicono siano in vendita a circa 35.000 euro l’uno.
Domenico Bucciarelli nella giunta Sperandio era assessore all’ambiente e al traffico, oggi è qualificato esponente del Comitato contro il parcheggio di piazza Dante.
Nel video dedicato all’argomento abbiamo chiesto a lui cosa prevedeva il progetto iniziale della vecchia giunta, cosa prevede quello dell’attuale amministrazione Chiodi e cosa il Comitato contesta?
Minacce di iniziative legali annunciate dalla società parcheggio Piazza Dante che per bocca dei propri legali non ha escluso clamorosi sviluppi giudiziari.
La situazione è decisamente ingarbugliata.
Abbiamo sondato gli umori della gente.
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